Vincenzi Werther

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WERTHER VINCENZI

È nato a Gatteo (FC) nel 1951 e vi risiede tuttora. Ha iniziato a dipingere prima del 1970 partecipando a diversi concorsi di pittura ottenendo diversi premi e riconoscimenti, poi ha cessato completamente l’attività salvo una breve ripresa a metà degli anni ottanta; nel 1995 a Roncofreddo ha presentato una sua retrospettiva e da lì è rinata in lui la voglia di riprendere a dipingere con assiduità, nel 1998 si è iscritto all’Associazione Pittori della Pescheria Vecchia di Savignano sul Rubicone e attraverso la stessa ha partecipato ai corsi di pittura ad olio del 1998 e 1999 tenuti dai maestri Mario Massolo e Giancarlo Balzani. Con la stessa Associazione, di cui è Presidente dal 2011 ha fatto diverse mostre personali ( Savignano, Longiano , Sogliano, Bagno di Romagna , Rimini, Cesenatico, Cesena , Sarsina , Gatteo , Oriolo dei Fichi , ecc ) ha inoltre esposto in collettive , assieme ai soci dell’Associazione PITTORI DELLA PESCHERIA VECCHIA di Savignano, in diversi Comuni del territorio romagnolo partecipando inoltre a numerose estemporanee di pittura. 
La sua pittura da una chiara matrice figurativa si sta trasformando in una visione impressionistica delle cose e delle figure in particolare ( donne in rosso) ricorrendo spesso alla figura femminile per esprimere la sua visione internistica delle cose facendo assumere alle sue figure un’aria di attesa e a volte di stupore nei confronti della vita stessa , spariscono i confini ed i limiti esterni lasciando spazio alla fantasia concentrando la visione del quadro sulla figura in primo piano .

La pittura di Vincenzi è, vitalistica , squillante nei suoi rossi che il nero tenta di sporcare, materica, tesa verso il cielo come meta d’arrivo. Solo le sue donne vanno man mano perdendo fisionomie per raccogliersi in una forma e in una sensibilità che l’uomo sembra incapace di comprendere.”

( Narda Fattori , 2014)

 

Ed eccoci qua con Werther Vincenzi e i suoi mille ritratti di fascino femminile, quel fascino femminile che, unico, rende sopportabile il piombo dell’esistenza.

La narrazione pittorica di Werther, va oltre le categorie di tempo e spazio e sfugge ad ogni valutazione critica…il garbo delle espressioni, gli sguardi intriganti, il broncio, l’incanto, le labbra dell’amore…insomma, la realtà è donna e, se si sa leggere nel cuore della femminilità, ci si sente accolti, ospitati, nutriti, come lo si è stati nei 9 mesi della gestazione.

E ancora l’arte, al pari dell’amore, è diletto sentimentale e sensuale e, se non ci si diverte, il gioco non vale la candela.

(Lucio Cangini , 2023)

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